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PRIMA REGIONALE DELLO SPETTACOLO "TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI E' FALSO" IL 20 NOVEMBRE 2013 ALLE ORE 21:00 A MODENA presso il Teatro La Tenda viale Molza

(pubblicato il 19/11/2013)
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Dopo il successo raccolto al debutto, avvenuto il 4 ottobre al Teatro Goldoni di Venezia, e alla successiva rappresentazione di una parte dello spettacolo a Milano per l’assemblea nazionale di Indicam (Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione), inizia a novembre la circuitazione di TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO – primo spettacolo di teatro civile anticontraffazione, interpretato da Tiziana Di Masi.
 
Il progetto punta a seminare cultura della legalità partendo dal confronto con un pubblico consapevole per trasmettere il senso del Made in Italy non solo nell’ottica economica o in termini di valorizzazione di brand, ma anche come scelta di campo per difendere il valore della comunità, la salute, la sicurezza dei consumatori, la difesa della legalità. Obiettivi condivisi da un gruppo sempre più vasto di soggetti istituzionali, a partire da coloro che hanno deciso di sostenerne la produzione: Regione del Veneto-Assessorato all’Agricoltura e Tutela del Consumatore, tavolo congiunto Sistema Moda Veneto (Confindustria, Confartigianato, Cna, Confesercenti), e principali Associazioni dei consumatori del Veneto (Adoc, Adiconsum, Casa del Consumatore, Federconsumatori, Unione Nazionale Consumatori, Lega Consumatori e Movimento Consumatori). A questi si sono aggiunti importanti patrocini nazionali e internazionali: Commissione Europea, Ministero dello Sviluppo Economico, Anci, Indicam, Agenzia delle Dogane, Ancc/Coop, Cgil, Cisl, Uil, Libera, Arci, Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano Dop, Confartigianato Imprese, Cna, Confesercenti, Ordine dei Giornalisti, Grana Padano Dop.

La produzione, diretta dalla vicentina La Piccionaia-I Carrara teatro stabile d’innovazione, è l’esito di un percorso artistico complesso, frutto di un lavoro d’inchiesta approfondito. TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO pone l’accento sulla nocività per la salute della quasi totalità degli oggetti contraffatti – dai giocattoli all’abbigliamento fino ai prodotti alimentari e ai farmaci – e sull’esistenza di una “filiera del dolore” di cui ciascun cittadino/consumatore diviene parte (e complice) nel momento in cui sceglie di acquistare un bene contraffatto, alimentando il business delle mafie che su di esso prosperano.

Inoltre questo progetto pone l’accento sul danno economico diretto che impatta sulle comunità. Il giro d’affari della contraffazione, che soltanto in Italia è stimato a 6,9 miliardi di euro, sottrae infatti 110 mila posti di lavoro regolari all’anno e, nel mondo, costringe 115 milioni di bambini sotto i 14 anni a lavorare invece di andare a scuola.