Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com

La notizia in dettaglio...

torna indietro  

CURE ANTALGICHE, OPPIOIDI ANCORA PENALIZZATI DA PREGIUDIZI

(pubblicato il 12/12/2013)

E se c’è la possibilità di scegliere in autonomia, gli italiani ricorrono all'automedicazione (53%) o, più di rado, chiedono consiglio in farmacia (20%). E' la fotografia scattata da una recente indagine condotta dalla Doxa per il centro studi Mundipharma su un target tripartito composto da 500 pazienti (25-64 anni) che hanno utilizzato antidolorifici negli ultimi 6 mesi, 100 medici di famiglia e 100 farmacisti. «La maggioranza di medici, farmacisti e pazienti è d'accordo su un utilizzo più diffuso dei farmaci oppiacei» ha spiegato Massimo Sumberesi, managing mirector di Doxa Marketing Advice, nell’incontro organizzato oggi a Milano per presentare la ricerca «tale propensione favorevole, tuttavia, non si traduce poi in una reale prescrizione o assunzione di questi farmaci. In sostanza, nel passare dalle parole ai fatti ci si perde nel labirinto della disinformazione, di preconcetti e timori ingiustificati». Si finisce così per privilegiare altre tipologie di analgesici con cui si ha maggiore familiarità, anche quando l’impiego non sarebbe del tutto appropriato. «Dagli stessi malati di dolore» ha avvertito però Sumberesi «arriva un’esplicita richiesta di maggiori informazioni su questi farmaci: le figure di consiglio e i media sono dunque importanti, per contrastare fantasie e credenze errate».

Il fenomeno dell’autocura – confermato anche dai farmacisti - assume poi dimensioni eclatanti: il 73% dei malati non si rivolge al medico e sceglie l’analgesico in totale autonomia. I più impiegati? Sempre e comunque Fans: li assume il 95% dei pazienti e li prescrive il mmg al 72% dei suoi assistiti, anche in caso di dolore cronico. In alternativa, per limitare gli effetti collaterali, si ricorre ai gastroprotettori, con un evidente aggravio di costi per il Ssn. «L’indagine Doxa evidenzia un uso improprio di analgesici per la gestione del dolore cronico» è la conclusione di Massimo Allegri, dirigente medico Terapia del dolore, Fondazione Ircss Policlinico S. Matteo «è fondamentale che gli oppioidi vengano considerati un valido strumento per la terapia del dolore cronico moderato-severo. Oggi, inoltre, ci sono nuovi farmaci e nuove associazioni farmacologiche, come ossicodone e naloxone (antagonista dell'oppioide) che, per le loro proprietà, riducono notevolmente la possibilità di abuso». Favorevoli a un maggiore impiego di oppiacei, non solo nel dolore oncologico o nelle cure palliative, sono il 64% dei pazienti, il 76% dei farmacisti e il 94% dei medici di famiglia.