PATTO DELLA SALUTE, SODDISFAZIONE E OTTIMISMO TRA I PRESIDENTI DELLE REGIONI
                                            
                                                
                                                (pubblicato il 07/07/2014)
                                                                                            
                                            
                                            «Ottimo accordo, con meccanismi premiali e riequilibrio delle risorse. 
Così una sanità migliore» ha twittato il presidente della Regione 
Campania, Stefano Caldoro. «E’ stato fatto un ottimo lavoro condiviso. 
Ora bisogna solo affinare» ha aggiunto il presidente del Molise, Paolo 
Di Laura Frattura «sicuramente è un fatto straordinariamente innovativo,
 non solo in termini di richiesta di certezza di risorse, quanto 
soprattutto in termini di riorganizzazione dell'offerta salute in questo
 paese». Giudizio positivo anche dal presidente della Regione Piemonte, 
Sergio Chiamparino «Per la prima volta, il Fondo sanitario nazionale è 
stato aumentato in modo consistente, del 2,3% rispetto all'anno 
precedente. E ci sono garanzie che ci siano aumenti anche per 2015 e 
2016. Come Regione abbiamo espresso un giudizio positivo, perché 
collegata al patto ci sarà la regolamentazione e la definizione di 
standard nazionali qualitativi strutturali dai quali ripartiremo per 
risollevare e mettere in sesto la nostra sanità».
 
«L'accordo raggiunto sul nuovo Patto per la salute 2014-2016 è molto 
importante e frutto di una positiva collaborazione tra Regioni e 
Governo» ha fatto invece notare Catiuscia Marini, presidente 
dell’Umbria. “l’accordo contiene significative innovazioni, ma 
soprattutto rende sostenibile sul piano finanziario il Servizio 
sanitario nazionale e questo rappresenta un elemento di notevole 
importanza, perché mette in sicurezza la sanità pubblica per il prossimo
 triennio». «Le Regioni erano pronte a chiudere il nuovo Patto per la 
salute già in mattinata» ha ricordato dal canto suo il presidente della 
Regione Veneto, Luca Zaia «ma si è dovuto far fronte ad alcune 
incongruenze rispetto a specifiche richieste dei ministeri». Quello che 
più preme al Veneto, ha detto in ogni caso Zaia è «che venga premiata la
 virtuosità» e l'articolo 20 sull'edilizia sanitaria, sia finanziato: 
«Io voglio difendere il presidio della sanità virtuosa, voglio difendere
 i sacrifici fatti dai veneti».
 
Considerazioni di segno opposto, invece, da alcune professioni della 
Sanità. La Federazione veterinari e medici, per esempio, ha comunicato 
che proclamerà lo stato di agitazione contro un Patto che non assicura 
le risorse dovute alle unità operative dei servizi di Igiene degli 
allevamenti, degli alimenti e ai dipartimenti di prevenzione delle Asl. 
L’Anaao-Assomed (il sindacato più rappresentativo della dirigenza 
ospedaliera) vede invece nel nuovo Patto «una rischiosa contrapposizione
 tra cure ospedaliere e territoriali, come se le due fossero in 
competizione. Ridurre il numero di posti letto al 3,7 ogni mille 
abitanti nella speranza di incrementare i servizi territoriali, come 
prevede il nuovo Patto in base alla Legge Balduzzi, mette a rischio la 
salute di molti pazienti, difficili da stabilizzare e da trattare nelle 
cure primarie».